5 Curiosità su Invader che (forse) non conosci

Conosci davvero l’invasore della Street Artist che si è nascosto con enormi pixel in più di 50 città nel mondo? Ecco cinque curiosità su Invader, che faranno chiarezza sul misterioso artista che ha prodotto più di 4000 mosaici!

Space Invader e Mr. Brainwash - la famiglia di Street Artists

In pochi sanno che l’operato di Invader è sempre stato ammirato sin dai suoi primi passi, a partire dalla sua famiglia. Infatti, Mr. Brainwash è parente diretto dello street artist: i due artisti sono cugini!

La relazione fra il famoso Pop Street Artist Mr. Brainwash e l’invasivo artista di strada è uscita allo scoperto fin dagli albori delle invasioni, avvenute nei primi anni Novanta nelle strade di Parigi. Successivamente, la stretta parentela è stata ufficialmente confermata con l’uscita del documentario Exit Thought the Gift Shop ideato e girato da Thierry Guetta (aka Mr. Brainwash) nel 2010.

A dire il vero, Mr. Brainwash è sempre stato ossessionato dall'idea di immortalare su pellicola tutto ciò che circondava il cugino Invader e la sua pratica artistica. Così, le avventure notturne di "invasione" di Invader sono state riprese già durante occasioni di vita familiare (come le vacanze di famiglia in Francia).

Origine del Nome: Gli Alieni di Space Invader

Sono in molti a credere che lo Street Artist Invader prenda nome d’artista dalla sua stessa pratica artistica, fatta di interventi di “invasione” nelle città del mondo. Tuttavia, questa credenza è falsa! Invader, infatti, prende il nome dal noto videogioco arcade Space Invader del 1978. Una schermata fissa in cui il cannone governato dal giocatore aveva l’obettivo di eliminare la tutti gli alieni che cercano di occupare il pianeta Terra spostandosi solo orizzontalmente. 

La scelta del nome d’arte, tuttavia, non è fine a se stessa. Infatti, dal famoso videogioco degli anni ‘70-’80 Invader prende ispirazione anche per la sua pratica artistica. Infatti, i soggetti scelti da Invader rimandano in continuazione all’estetica dei primi computer e videogiochi di quegli anni. I primi videogiochi avevano una qualità di immagine molto bassa, rendendo così possibile vedere i pixel di cui erano composti. 

Così, Invader ripropone personaggi con la stessa logica visuale: i pixel diventano i protagonisti delle due invasioni nelle città, rimandando al passato di cui siamo nostalgici! 

Artisti Liberi non-Identificati: UFA

Invader si definisce un Unidentified Free Artist, ovvero un’artista che preferisce non essere riconosciuto per mantenere la sua anonimità, e di conseguenza, la sua libertà di espressione. 

La scelta etica artistica operata da Invader ricorda quella intrapresa già da uno degli Street Artist più famoso al mondo: Banksy. Grazie alla sua anonomità, Invader ha potuto iniziare nel 1998 il progetto Space Invaders, il cui intento principale è stato quello di liberare l’arte dall’istutizionalizzazione, perpetuata nei musei, che hanno alienato l’arte di strada e qualsiasi altra forma di arte non convenzionale.

Utilizzando questa classificazione, Invader vuole richiamare anche la sigla UFO, ovvero Unidentified Flying Objects, creando un gioco di parole con i suoi soggetti prediletti: gli alieni del noto videogioco giapponese, i protagonisti delle sue opere in mosaico. 

Invader nello Spazio: il Progetto con l’ESA

Non tutti sanno che i piccoli moisaici con cui lo Street Artist Invader ricrea i pixel del noto videogioco Space Invaders sono arrivati molto lontano, oltrepassando il confine terrestre.

Sostenuto anche dall’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, l’invasore di più di 60 città in tutto il mondo è riuscito nel 2012 a concretizzare il suo progetto Space Invaders: conquistare lo spazio! L’artista ha infatti inviato una sua opera nella stratosfera, grazie ad un pallone aerostatico. Sono stati avvistati diversi soggetti di Invaders presso le Stazioni Spaziali ESA a Colonia in Germania e in Belgio.

Le Città Invase: Parigi, Roma e Ravenna

Comparso in più di 60 città sparse nel mondo, vediamo la prima città da cui ha iniziato, unita ai successivi interventi in Italia, a Roma e Ravenna.

Parigi

In cima alla Tour Eiffel o vicino al Centre Pompidou, i mosaici sono iniziati proprio da Parigi, una delle città simbolo dell’arte moderna e contemporanea. Il primo mosaico di Invader appare nel 1996: da quel momento in poi, l’artista dà vita al suo progetto di Space Invaders, ovvero di riempire lo spazio pubblico di diverse città nel mondo con la sua arte fatta di tasselli in enormi pixel.

Facendo interventi rapidi e principalmente di notte, col tempo Invader ha iniziato a ricercare luoghi adatti alle sue opere, immaginando quale tipo di mosaico sarebbe stato più adatto in un certo luogo. Così è divenuto parte dello spazio e dell’architettura delle città, invadendo sempre più città negli anni. 

Roma

L’artista ha invaso ha città di Roma nel 2010, lasciando circa una settantina di opere sparse per la Città Eterna. Partendo dalla zona del Trastevere, Invader ha coperto gran parte della città, arrivando fino alla zona di Roma Termini.
Per poter seguire da vicino le diverse e numerose invasioni dell’artista, Invader ha realizzato una mappa InvadeRoma in edizione limitata di 1000 copie, in cui sono presenti anche interventi a penna dell’artista. 

Alcuni street mosaici sono tuttavia scomparsi: sono stati infatti rimossi quelli in via Giolitti, in via Mameli e piazza Vittorio. Essendo a volte collocati su edifici senza autorizzazione o rubati per il mercato nero, molte impronte di Invader scompaiono nel tempo. Eppure la sua intenzione rimane la stessa: poter far fruire la sua arte gratuitamente a tutti!

Ravenna

Invader, lo Street Artist dei mosaici giunge sia nel 2014 sia nel 2015 nella città regina dei mosaici: Ravenna. Invitato per la prima volta dall'associazione Pianeta Marte, Invader ha realizzato un mosaico di 20 metri quadrati raffigurante Spock, l'icona della serie televisiva fantascientifica Star Trek.

Invader sembra essere rimasto molto colpito dalla città, che ha ispirato altre piccole installazioni delle sue opere nelle strade del centro e dei dintorni. Complessivamente, l'artista ha lasciato 40 opere nelle sue due "ondate" e, come dichiarato sul suo sito web, a 

Purtroppo, come è accaduto a Roma, alcune delle sue opere non sono più visibili. Diverse sono state rimosse poichè prive di autorizzazioni comunali, come nel caso del mosaico raffigurante Giustiniano e Teodora, realizzato in via Galla Placidia e successivamente rimossi.

Invader invasore di città: su Deodato Arte

Invader ha conquistato più di 60 città nel mondo, realizzando mosaici di alieni che invadono la Terra. I suoi alieni fatti di pixel sono conosciuti in tutto il mondo.

Scopri tutte le opere disponibili su Deodato Arte!