Da Bergamo a Brescia, capitali italiane della cultura 2023, e da Roma a San Francisco: questo autunno 2023 è segnato da grandi mostre d’arte contemporanea in giro per il mondo.
Autunno 2023 e le mostre d’arte contemporanea da vedere!
Il rientro dopo le ferie può essere difficile, per questo abbiamo deciso di condividere con te 5 mostre d’arte contemporanea che potranno rallegrare le tue giornate autunnali e il ritorno alla vita quotidiana.
- David LaChapelle per Ceruti - Brescia
- Yayoi Kusama Infinito Presente - Bergamo
- Helmut Newton- Legacy - Rome
- Chagall. Il colore dei sogni. Mestre
- Takashi Murakami - San Francisco
David LaChapelle per Ceruti - Brescia
Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia. Fino al 10 novembre 2023.
David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land è una mostra fotografica, che presenta un’opera inedita eseguita dal celebre artista americano David Lachapelle per Brescia e ispirata alla produzione pauperistica di Giacomo Ceruti.
La Pinacoteca Tosio Martinengo, il museo che conserva il più alto numero di opere di Ceruti nel mondo, ospita questo scatto per narrare, attraverso un linguaggio nuovo e contemporaneo, le sale solitamente dedicate al pittore degli ultimi. Insieme alla serie Jesus is my homeboy del 2003, la nuova fotografia di LaChapelle si insinua tra le fitte pieghe del presente, per fornirne un’interpretazione attenta e consapevole della marginalità: un’ode alla decadenza sociale.
Giocando con una smaccata ambivalenza di linguaggi, la mostra si pone l’obiettivo di strutturare un’architettura espositiva e itinerante, nella quale l’universo classico di Giacomo Ceruti incontra l’immaginario di David LaChapelle, in una sinergia museale tra Fondazione Brescia Musei e il Getty Center che vede le opere pauperistiche di Ceruti approdare a Los Angeles.
Arte classica e fotografia si aprono al dialogo, mettendo in campo le loro differenze formali allo scopo di scuotere una contemporaneità afflitta dall’aridità relazionale. Gated Community, scattata a Los Angeles nel mese di dicembre 2022, rappresenta una messa in scena ideologica del sacro e del profano, in cui una lunghissima tendopoli, rifugio dei senzatetto, affolla i marciapiedi della città, colorandosi di opulenza hollywoodiana.
Yayoi Kusama Infinito Presente - Bergamo
Palazzo della Ragione, Bergamo. Fino al 14 gennaio 2024.
Dal 17 novembre 2023 al 14 gennaio 2024, Palazzo della Ragione a Bergamo sarà teatro di una straordinaria operazione artistica e culturale.
Sarà infatti possibile visitare la mostra di Yayoi Kusama che porterà nel cuore della città Fireflies on the Water una delle sue Infinity Mirror Room più iconiche, proveniente dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York.
L’allestimento si compone di un percorso introduttivo che approfondisce la ricerca di Yayoi Kusama attraverso poesie, filmati e documentazioni, creando uno spazio di condivisione fisica e digitale dell’esperienza vissuta e permettendo di entrare da più punti di vista nell’immaginario della celebre artista giapponese.
Al centro del percorso Fireflies on the Water è presente un’installazione dalle dimensioni di una stanza pensata per essere vista in solitudine, una persona alla volta. L’opera consiste in una stanza rivestita di specchi su tutti i lati; al centro della sala, si trova una pozza d’acqua, che trasmette un senso di quiete, in cui sporge una piattaforma panoramica simile a un molo e 150 piccole luci appese al soffitto che, come suggerisce il titolo, sembrano lucciole.
Questi elementi creano un effetto abbagliante di luce diretta e riflessa, emanata sia dagli specchi che dalla superficie dell’acqua. Lo spazio appare infinito, senza cima né fondo, inizio né fine. Come nelle prime installazioni di Yayoi Kusama, tra cui l’Infinity Mirror Room (1965), Fireflies on the Water incarna un approccio quasi allucinatorio alla realtà. Sebbene legato alla mitologia personale dell’artista e al processo di lavoro terapeutico, quest’opera si riferisce anche a fonti varie come il mito di Narciso e il paesaggio giapponese nativo di Kusama.
Helmut Newton. Legacy - Roma
Museo dell’Ara Pacis, Roma. Fino al 3 marzo 2024.
Nata in accordo con la Newton Foundation, Helmut Newton. Legacy propone circa 250 fotografie dell’artista americano.
Accanto alle immagini più iconiche sono presenti molte opere inedite che illustrano aspetti meno noti del suo lavoro e del suo processo creativo che è rivelato attraverso polaroid e contact sheets.
Il percorso espositivo ripercorre l’intera carriera di uno dei fotografi più amati e discussi di tutti i tempi. Accanto agli scatti che hanno fatto la storia, apparsi nelle più importanti copertine di fashion magazines, un corpus di scatti inediti svela aspetti meno noti dell’opera di Newton. Un focus specifico è dedicato ai servizi di moda considerati all’epoca rivoluzionari, come la serie ispirata ai film di Alfred Hitchcock, Francois Truffaut e Federico Fellini. Polaroid, stampe a contatto, pubblicazioni speciali e materiali d’archivio permettono al visitatore di entrare nel cuore del processo creativo di Helmut Newton.
I capitoli cronologici raccontano le diverse fasi della vita e della carriera del fotografo, dagli esordi fino agli ultimi anni di produzione, con immagini diventate parte della nostra memoria visiva e collettiva, come la serie Big Nudes. Fino all’ultimo, Newton ha continuato a incantare e a provocare il pubblico con un complesso lavoro sulla femminilità, sfidando per oltre sei decenni ogni tentativo di categorizzazione della donna. Le protagoniste dei suoi scatti sono soggetti che hanno piena consapevolezza del proprio corpo, sottile ironia e un atteggiamento di sfida nei confronti dell’altro, senza mai cadere nella volgarità o nella banalità.
L’esposizione si snoda a partire dagli anni Quaranta in Australia per poi proseguire negli anni Cinquanta in Europa, nei Sessanta in Francia, nei Settanta negli Stati Uniti e negli Ottanta tra Monte Carlo e Los Angeles, fino ad arrivare ai numerosi servizi in giro per il mondo degli anni Novanta e all’ultimo periodo della sua carriera.
Chagall. Il colore dei sogni - Mestre
Centro Culturale Candiani. Fino al 13 febbraio 2024.
La mostra Chagall. Il colore dei sogni è concepita con i capolavori conservati a Ca’ Pesaro, cui sono affiancati in ciascuna sezione importanti e puntuali opere di Chagall provenienti da prestigiose collezioni internazionali.
Grazie ai prestiti dell’Albertina di Vienna, del Musée National Marc Chagall di Nizza, del Museum of Fine Arts di Budapest e dell’Israel Museum di Gerusalemme, Chagall diventa un filo rosso che unisce opere ed artisti che hanno sentito la propria produzione in termini simili ai suoi, o che da lui hanno preso spunto per sviluppare la propria arte nelle più diverse direzioni.
Il viaggio fantastico di Chagall si svolge attraverso l’arte del ‘900 e si articola in 6 sezioni. La quarta sezione si concentra sui temi cari a Chagall, l’amore e il colore. Il colore dei sogni affianca le ricerche del maestro russo a quelle dell’espressionismo europe. Un’ampia sezione della mostra è poi dedicata alle opere religiose ed in particolare alle illustrazioni di Marc Chagall per la Bibbia commissionategli da Ambroise Vollard.
Takashi Murakami - San Francisco
Asian Art Museum, San Francisco. Fino al 12 febbraio 2024.
Takashi Murakami è la prima mostra personale a San Francisco dell’artista giapponese. L’artista, riconosciuto a livello internazionale, è anche una figura di spicco della cultura pop globale, la cui influenza si estende alla moda, ai prodotti di consumo, alla curatela e all'intrattenimento. Con uno stile vivace e colorato e una sensibilità pop che trae ispirazione da anime e manga, le creazioni accessibili e divertenti di Murakami offrono molto di più di quanto sembri: sotto la superficie del suo lavoro si nasconde un esame sfumato del comportamento umano, informato da riferimenti storici e storico-artistici e da un ironico senso dell'umorismo.
I dipinti e le sculture di Murakami: Monsterized utilizzano i mostri come motivo centrale per affrontare la natura complicata del mondo che ci circonda. Le opere recenti dell'artista suggeriscono che il nostro paesaggio, in rapida evoluzione e sempre più digitale, è popolato da mostri, molti dei quali creati dall'uomo. Sfumando il confine tra spaventoso e divertente, questi mostri incarnano le forze e i comportamenti che ci minacciano e ci perseguitano, così come quelli che ci offrono diversivi e fughe dal caos. Diverse nuove opere create per questa mostra vedono Murakami rispondere a un ambiente sociale segnato da una pandemia globale e da uno spostamento verso l'interazione virtuale. I dipinti di figure distorte riflettono il gonfiore dell'ego degli individui che si promuovono senza sosta sui social media, mentre le opere che registrano la creazione da parte dell'artista di NFT, compresi gli avatar, guardano con ottimismo a un futuro liberato dal digitale.
"Il DNA visivo dei personaggi di Murakami trae origine da stili secolari dell'arte giapponese come la rappresentazione degli arhat buddisti e degli immortali taoisti come esseri smarriti dai lineamenti strani, con occhi sporgenti e denti scoperti. A queste venerate fonti storiche, Murakami aggiunge la tavolozza in technicolor, le espressioni stravaganti e l'eclettico miscuglio di motivi che sono diventati il suo marchio di fabbrica" - Laura W. Allen, curatrice della mostra