Diciamocelo: l’aura di mistero che avvolge Banksy è uno degli aspetti che più ci affascina dello street artist. Nonostante le numerose ipotesi (tra le proposte Mr. Brainwash, noto street artist francese, Robert del Naja, frontman dei Massive Attack, Robin Cunningham, street artist inglese) la sua identità resta sconosciuta e la sua provenienza, Bristol, è una delle poche informazioni certe.
In linea con il grido di protesta lanciato dalla sua arte, Banksy non è rappresentato da alcuna galleria, non rilascia interviste e comunica attraverso un numero ridotto di canali, primo fra tutti il suo profilo Instagram ufficiale.
Non sono mancate azioni legali per l’uso improprio del marchio “Banksy” per esposizioni e merchandising e sul sito ufficiale dello street artist possiamo trovare una lista di mostre organizzate senza la sua autorizzazione.
E per ultimo, ma non per importanza, si pone il problema dei falsi: come faccio a sapere se un’opera di Banksy è originale? Per malafede o semplice disattenzione può succedere che trattative tra privati, gallerie o case d’asta coinvolgano opere destinate a rivelarsi dei falsi. In assenza di una galleria di riferimento è mancato, fino al 2008, un garante (che oggi si riconosce nell’ente della Pest Control) per l’autenticazione delle opere di Banksy e, dal suo esplosivo successo, hanno iniziato a circolare diverse opere sui più svariati supporti che si appropriavano degli iconici stencil dello street artist spacciando per originali lavori che non lo erano affatto.
Di recente si sono visti all’asta lavori di Banksy che lasciano pochi dubbi sulla loro autenticità. Stencil nettamente diversi dagli originali, supporti in cartone che non tanto ci aspetteremmo e certificati di dubbia attendibilità: insomma, prima di acquistare un Banksy è necessaria la massima attenzione e la conoscenza di un paio di regole interne al mercato dello street artist più richiesto del XXI secolo.
Pest Control: Banksy e l’autenticazione delle sue opere
La risposta ad ogni problema viene da Pest Control, l’organizzazione no-profit nata per mano dello stesso Banksy nel gennaio del 2008 con lo scopo di fornire un certificato di autenticazione valido e garantito dall’artista stesso, aiutando gli acquirenti a evitare eventuali frodi.
Il CoA (Certificate of Authenticity) - Pest Control - Banksy è oggi l’unica certificazione valida per stabilire l’originalità di un’opera di Banksy.
Il fatto che un’opera ne sia sprovvista non implica che si tratti per forza di un falso ed è possibile richiederlo contattando per mail la società e compilare un modulo fornendo informazioni il più possibile dettagliate sull’opera (foto in alta definizione, provenienza, ricevute d’acquisto, etc.).
Il procedimento è però complesso e le opere in commercio dovrebbero già esserne provviste. Ottenere la certificazione può infatti durare mesi e l’ampiezza della produzione di Banksy può rendere difficile l’autenticazione, soprattutto per lavori non destinati al mercato. È il caso ad esempio dei graffiti e delle opere provenienti dalla strada: lo stesso Banksy ha dichiarato di essere contrario ad autenticarli perché spesso frutto di appropriazioni illecite e perché con la vendita andrebbe in contraddizione con lo spirito stesso della Street Art.
Per le opere serigrafiche è più semplice: tutte le Limited Edition dal 2002 in poi dovrebbero essere provviste di Certificato di Autenticazione Pest Control e in caso non lo fossero non dovrebbe essere un problema, se originali, ottenerne uno.
Banksy: CoA Pest Control e il metodo crittografico
Se finora il processo può sembrare quantomai tradizionale, la tecnica di autenticazione risulta innovativa e degna dell’anticonformismo di Banksy.
CoA (Certificate of Authenticity), oltre a recare la firma dei manager di Pest Control, utilizza infatti un metodo crittografico: insieme al certificato viene fornita una falsa banconota strappata a metà con sopra un codice alfanumerico. L’altra metà della banconota (e del codice) resta in mano alla Pest Control che tiene in più registro dei possessori delle opere di Banksy, ciascuna associata a un codice.
Il falsario è così costretto a riprodurre, oltre all’opera, l’altra metà della banconota con il codice (che non conosce) e con tutti i dettagli dello strappo. E se già così l’operazione è praticamente impossibile, in caso di riuscita l’acquirente, richiedendo un passaggio di proprietà alla Pest Control, può verificare il nome del collezionista da cui sta acquistando l’opera, confrontandolo con i registri della società.
Per concludere sconsigliamo l’acquisto di lavori di Banksy privi di autenticazione Pest Control e ricordiamo che dovrebbe essere compito del venditore fornire un’opera provvista di tutte le necessarie certificazioni.
Hai un Banksy o stai decidendo di acquistarne uno e vuoi essere sicuro dell’autenticità? Scrivici a [email protected] o contattaci al n.0280886294 e ti daremo senza alcun impegno tutte le informazioni necessarie.