Keith Haring: Murales - 5 Imperdibili Murales dello Street Artist americano Keith Haring, maestro del Graffitismo e pioniere della Street Art
Keith Haring: 5 Murales con i Graffiti di Haring
In questo articolo ti illustreremo gli aneddoti e le curiosità sui 5 Murales più celebri del maestro e pioniere dei Graffiti Keith Haring.
Street Artist amato ed apprezzato in tutto il mondo Keith Haring ha saputo portare, con i suoi lavori, messaggi destinati a rimanere nel cuore e nella mente di tutti coloro che si trovano ad ammirarli.
Dagli Omini Stilizzati di Haring presenti nel Murale Crack is Wack del 1986 come simbolo di attivismo antidroga nelle strade di New York City, ai gialli Barking Dogs del Murale di Milwaukee di Keith Haring realizzato in occasione dell'apertura del Museo Haggerty nel 1983.
Con i suoi Omini Stilizzati Haring ha saputo affrontare i temi caldi degli anni Ottanta, spesso puntando il dito contro le istituzioni che sembravano eludere i problemi di quel periodo.
Droga, omosessualità e guerre trovano nei Barking Dogs e negli Omini di Haring lo strumento perfetto per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle principali problematiche, rendendo accessibile a tutti temi sociali profondi, complessi e alle volte scomodi.
Nonostante sia morto giovanissimo (a soli 31 anni) Keith Haring è considerato uno degli artisti più prolifici al mondo e sono molti i luoghi pubblici in cui si possono trovare i suoi magnifici graffiti.
I Murales di Keith Haring sono infatti presenti negli Stati Uniti, in Australia, ma anche in Italia dove spicca a Pisa il Murale Tuttomondo, una delle opere più spettacolari dell'artista che fu purtroppo anche la sua ultima opera pubblica.
Con uno stile inconfondibile gli Omini di Haring sono ben presto diventati una vera e propria icona artistica e sociale degli anni Ottanta.
Vediamo insieme quali sono i 5 Murales con i Graffiti di Haring più famosi:
Crack is Wack: l'ironico Murale di Keith Haring
Situato nel quartiere di Harlem, a New York, Crack is Wack è l'ironico Murale di Keith Haring conosciuto anche come l'opera d'arte più leggendaria dell'artista degli Omini.
Il Murale risale al 1986.
Ad ispirare Haring fu Benny, il suo assistente, che iniziò ad assumere crack divenendo in poco tempo completamente dipendente dalla droga.
I numerosi tentativi fatti da Keith Haring per sottrarre Benny alla dipendenza da crack, la frustrazione per la lentezza con cui il Governo si muoveva per affrontare un male che stava dilagando così rapidamente, sono le ragioni che lo spinsero a realizzare l'iconico Murale Crack is Wack.
La tela prescelta da Haring, per la realizzazione del Murale Crack is Wack, fu il muro che delimitava il campo di pallamano di un parco vicino a River Drive.
La realizzazione del Murale di Keith Haring richiese un solo giorno.
Privo di permessi (come spesso accade quando parliamo di Street Art) Keith Haring salì su una scala e realizzò la sua opera d'arte.
Quando il dipinto era quasi terminato un poliziotto fermò l'artista e la sua squadra, con l'accusa di aver dipinto illegalmente il muro. Per la realizzazione del Murale "Crack is Wack", Keith Haring rischiò così una pesante multa ed il carcere.
L'incredibile popolarità del Murale, che venne spesso mostrato anche dai media quando parlavano dei problemi legati alla droga ed al grande dilagare della dipendenza da crack, si rivelarono preziosi per salvare Haring dal carcere e contribuirono a ridurre la multa a soli 100 dollari.
Un vandalo però deturpò il dipinto, trasformandolo in un Murale a favore del crack. Fu il direttore del parco a dare incarico a Keith Haring di realizzarne uno nuovo.
Così la città divenne per lui una grande tela ideale su cui poter esprimere la propria arte e le proprie idee sociali. In questo modo nacque una nuova versione di Crack is Wack, il Murale di Haring che oggi tutti conosciamo.
Il Murale a Pisa: Keith Haring - Tuttomondo
Nel 1989, al culmine della sua carriera, l'artista realizza il Murale a Pisa: Keith Haring - Tuttomondo.
L'opera occupa ben 180 metri quadrati della parete esterna del Convento di Sant'Antonio, nella cittadina toscana.
La parete, con i suoi 10 metri di altezza per 18 metri di larghezza, è interamente ricoperta da quella che è stata l'ultima opera pubblica realizzata dall'artista statunitense prima della sua morte, unico murale pensato per essere permanente.
Nato quasi per caso "Tuttomondo" di Haring viene progettato nel 1988, dopo che l'artista incontra a Manhattan uno studente della cittadina toscana in visita a New York.
Lo studente era Piergiorgio Castellani che, incontrando Haring, gli chiese il motivo per cui i suoi Murales ed i Graffiti, che già apparivano in mezza Europa, non fossero presenti in Italia.
Dopo un incontro, fissato per il giorno dopo nello studio di Keith Haring, l'artista decise che avrebbe portato il suo messaggio sull'importanza della pace nel mondo anche nel nostro Paese, l'Italia.
E così avvenne.
L'anno successivo lo street artist newyorkese era in Toscana per realizzare Tuttomondo, il Murale che rappresenta uno dei progetti più importanti dell'artista statunitense.
L'immagine comprende trenta figure che sembrano incastrarsi tra loro come in un gigantesco puzzle, nel quale ogni immagine rappresenta un diverso aspetto della pace nel mondo.
Gli Omini stilizzati di Haring, classiche figure antropomorfe, si intrecciano nel Murale Tuttomondo tra abbracci, madri con bambini in braccio, figure che vogliono portare l'attenzione sul potere dei media o sulle ambizioni dell'uomo.
Accanto agli Omini colorati di Haring troviamo poi:
- il Delfino, che simboleggia il legame eterno tra la città e l'acqua del suo fiume
- il cane, da sempre sinonimo di fedeltà
Osservando il Murale con Graffiti di Haring nel suo insieme si prova la sensazione di trovarsi davanti ad un gigantesco inno alla vita, che l'artista ha regalato al nostro Paese solo un anno prima che l'AIDS mettesse la parola fine alla sua vita, a soli 31 anni.
Keith Haring: il Murale di Milwaukee
A chiedere di realizzare a Keith Haring il Murale di Milwaukee fu l'Università Americana Marquette.
Nel 1983, in occasione dell'apertura del Museo Haggerty nella città americana, viene realizzato da Keith Haring il Murale di Milwaukee.
L'opera di Haring è composta da 24 pannelli in legno; 30 metri di lunghezza per due e mezzo di altezza racchiudono una delle più significative opere d'arte pubbliche dello street artist statunitense.
Sulla parte superiore troviamo una sequenza ininterrotta di bambini che camminano a quattro zampe (Radiant Child di Haring), mentre in quella inferiore sono raffigurati i celebri Barking Dogs di Haring, ovvero dei cani nella loro caratteristica ed inconfondibile forma quadrata che abbaiano.
Su un'altra parete invece troviamo una più ampia varietà di soggetti, tra cui le figure danzanti stilizzate, ispirate ai ballerini di breakdance, il ballerino posto al centro dell'opera ha un televisore con il numero 83 sul monitor al posto della testa.
Il Murale di Milwaukee è un’opera che Haring non ha mai voluto chiamare “graffito” perché gli è stato commissionato, è qualcosa di legale fuori dal solito scenario ideologico dell'artista, abituato a realizzare opere d'arte di nascosto, nel buio della notte.
Tuttavia questo lavoro è considerato quasi una performance, dato che l'artista è riuscito a coinvolgere moltissimi spettatori durante la realizzazione dell'opera grazie proprio a questa sua esibizione pubblica e dichiarata.
Andy Mouse di Keith Haring: amicizia con Andy Warhol
Realizzato nel 1986, "Andy Mouse" di Keith Haring nasce dall'amicizia con Andy Warhol, lo street artist americano Haring era infatti un fan del Re della Pop Art.
L'incontro tra i due artisti, avvenuto nel 1984, fu lo spunto per la realizzazione di "Andy Mouse", al quale non possiamo negare la contaminazione della Pop Art che si unisce alla volontà di realizzare un'arte popolare e democratica, finalità comune ad entrambi gli artisti.
Warhol e Haring condividevano il fascino per le icone americane. Haring è cresciuto disegnando Topolino nei suoi quaderni e sognando di lavorare alla Disney, mentre Andy voleva essere lo stesso Walter Elias Disney.
Il più celebre Topolino firmato Disney è stato un motivo che anche Andy Warhol ha utilizzato, ripetendolo, nella sua Pop Art. Grazie a queste fusioni nasce il Murale "Andy Mouse", un personaggio esuberante che racchiude i due eroi di Haring.
Keith Haring - Muro di Berlino
Come e perché nasce il Muro di Berlino di Keith Haring?
Nell'ottobre 1986, su richiesta del Checkpoint Charlie Museum, lo street artist si reca nella città tedesca per realizzare un'opera simbolica.
Al centro di un fenomeno mediatico che coinvolgeva compagnie televisive e testate giornalistiche di tutto il mondo nasce un Murale lungo 300 metri con cui Keith Haring colorò il Muro di Berlino.
Con i suoi celebri Omini stilizzati, l'artista realizzò una catena umana, intrecciando le mani ed i piedi, per rappresentare quella immensa unità con cui le persone esprimevano la propria critica contro il Muro e per raffigurare anche un messaggio di coesione e comunanza che si sarebbe avverato il 9 novembre 1989, giorno della caduta del Muro di Berlino.
I colori che utilizzò Haring per realizzare i Graffiti del Murale sono quelli della bandiera tedesca: il rosso, il nero ed il giallo.
Il Muro di Berlino impediva, infatti, la libera circolazione tra le due zone, la Berlino Est e la Berlino Ovest.
I cittadini dell'est non potevano circolare liberamente, di conseguenza gli era proibito superare il confine. Mentre i cittadini della Berlino Ovest potevano varcare il confine pagando un visto, in ogni caso la loro libertà era limitata da determinati orari di visita.
Haring sapeva che quel muro rappresentava una barriera alla libertà del popolo, per questo motivo il Murale doveva ridare speranza e simboleggiare, tramite l'arte, la distruzione del muro.
L'opera d'arte di Haring non fu però apprezzata da tutti, infatti pochi giorni dopo altri disegni iniziarono a coprire le immagini degli Omini stilizzati di Haring, disegni realizzati da coloro che sostenevano che il Muro di Berlino doveva rimanere grigio e anonimo, senza diventare un'opera d'arte.
Quando il Muro fu demolito, nel 1991, i disegni degli Omini di Haring erano stati completamente cancellati.
Haring afferma: "Non penso che l'arte sia propaganda; dovrebbe invece essere qualcosa che libera l'anima, favorisce l'immaginazione ed incoraggia la gente ad andare avanti". Grazie alla sue opere pubbliche, Keith Haring ci lascia un patrimonio artistico ricco di ideali sociali con cui ha sempre cercato di combattere le battaglie in cui credeva, mettendo sempre l'arte in prima linea.
I valori che ha trasmesso Haring grazie alla sua arte del XX secolo sono tutt'ora presenti nelle opere murali e non degli street artist contemporanei, i quali portano avanti questi ideali in forme e contenuti diversi con forza e passione, riuscendo così a mantenere alto lo spirito e la qualità della Street Art.