La mostra Street Art Revolution racconta la storia di uno dei movimenti artistici più contemporanei e controversi: l’Arte Urbana. Artisti di fama internazionale come Banksy, Keith Haring, Blek Le Rat, Obey, Andy Warhol e molti altri, sono protagonisti di un'esposizione che celebra l'evoluzione della Street Art e dei suoi linguaggi.
La mostra, che apre al pubblico il 28 settembre a Palazzo Tarasconi di Parma, racconta di come la Street Art abbia rivoluzionato il mondo dell’arte, sfidando le convenzioni tradizionali e portando l'arte direttamente alle persone. Questa forma d'arte ha democratizzato l'accesso alla creatività: grazie all’utilizzo dei muri nelle città ha reso le opere visibili a tutti, indipendentemente dal background sociale o economico. Inoltre, la Street Art affronta temi urgenti come la giustizia sociale, l'oppressione politica e le disuguaglianze economiche, diventando una voce potente per il cambiamento sociale. Con tecniche innovative e messaggi provocatori, gli artisti di strada sono riusciti e riescono tuttora ad influenzare la percezione pubblica, a stimolare il dibattito e ad ispirare azioni collettive.
Tutti conosciamo i più grandi Street Artist, ma in pochi sanno com’è iniziato il movimento: come si è passati dai graffiti sulle metropolitane di New York ai muri di Banksy conosciuti in tutto il mondo?
Street Art Revolution è un'occasione imperdibile per tutti coloro che desiderano esplorare il mondo della Street Art attraverso le opere dei suoi principali esponenti.
“Una delle Mostre più dirompenti, rivoluzionarie mai realizzate. Un progetto espositivo in cui lo spettatore si troverà in dialogo con opere di inaudita potenza mediatica e tematica. Warhol, Banksy, Obey, solo alcuni degli autori che hanno superato i confini tra arte, simbolismo, e viralità. Riconosciamo in loro qualcosa di terribilmente vero, incisivo, reale. Pur senza ammetterlo a noi stessi del tutto.” - Luca Bravo
Il percorso espositivo della mostra
Il percorso espositivo inizia con una sezione dedicata ad Andy Warhol, pioniere della Pop Art, la cui influenza sulla Street Art è innegabile. Warhol, con il suo concetto di riproducibilità e la sua visione dell'arte come provocazione, ha gettato le basi per molti artisti urbani, trasformando l'arte in un mezzo di critica sociale accessibile a tutti. Si prosegue con Keith Haring che grazie ai suoi interventi outdoor e ai suoi "Subway Drawings" sancisce la trasformazione delle strade e delle metropolitane di New York in spazi di espressione artistica. Le sue opere, caratterizzate da figure stilizzate e messaggi sociali, sono diventate simboli di una nuova era artistica.
La sezione successiva è sempre ambientata nella Grande Mela dei primi anni Ottanta
con JonOne, uno dei primi e principali esponenti della graffiti art, che ha il grande merito di aver portato i graffiti da Harlem (NY) a Parigi e dalla strada alla tela. Passando per JonOne si arriva dunque alla scena europea, dove Blek Le Rat e poco dopo Jef Aérosol hanno cambiato il volto delle città francesi con i loro innovativi stencil. Considerato padre della Stencil Art, Blek Le Rat con il suo famoso "ratto", simbolo della ribellione e della pervasività dell'arte urbana, ha influenzato generazioni di artisti fra cui Banksy.
Il celebre artista britannico con le sue opere provocatorie e socialmente consapevoli, ha portato la stencil art dall'Europa all'attenzione globale. Le sue creazioni sono diventate iconiche, definendo la Street Art come una potente forma di espressione politica e sociale.
Se si parla di arte e attivismo è impossibile non menzionare Shepard Fairey, aka Obey, le sue opere - fra cui il suo celebre ritratto di Barack Obama "Hope" e le sue campagne a favore dei diritti e della salvaguardia dell'ambiente - hanno un forte impatto sulla cultura popolare e sulla politica.
Il percorso espositivo continua con la “European Wave” portando all’attenzione del pubblico street artists come D*Face, Invader, Vhils e The London Police. Questi artisti hanno portato la Street Art a nuove vette con stili distintivi e tecniche innovative. Ad essi si aggiungono poi i PichiAvo che combinano l’estetica classica con il linguaggio delle tag per dare vita a opere che fondono passato e presente in un dialogo visivo affascinante. Si possono inoltre ammirare pezzi unici e limited edition di Mr. Brainwash e Pure Evil, artisti che portano un tocco pop alla Street Art, con opere che richiamano il lavoro di Warhol e aggiungono un commento contemporaneo sulla cultura delle celebrità e sulla società.
Infine, la mostra dedica una sezione agli artisti italiani che hanno lasciato il segno sulla scena internazionale. Da Sten Lex con la tecnica dello stencil poster a Microbo e Bo130, Hogre, Orticanoodles e Biancoshock con le sue installazioni provocatorie, l'Italia ha dato un contributo significativo alla crescita e all'evoluzione della Street Art.
“Questo percorso espositivo vuole essere un viaggio all’interno della Street Art, tema di cui si parla e si vede molto sul web, sui quotidiani, sui social, etc. ma di cui ancora si sa poco e si fa fatica a comprenderne a pieno l’impatto. Se, come suggerisce Wim Wenders, «l’America ci ha colonizzato l’inconscio», l’hip hop ci ha colonizzato l’immaginario visivo delle città. Ognuno di noi associa qualcosa a graffiti e tag, poster e stencil, murales e sculture urbane. È sorprendente vedere quante cose vengano mixate insieme quando si prova a parlare e a ragionare sulla Street Art. Vengono in gioco i concetti di vandalismo, legalità, pubblicità, riqualificazione, arte, muralismo, marketing, comunicazione, urbanismo, degrado. E tutto solo per degli strani segni che, a partire da un certo momento in avanti, hanno iniziato ad apparire in maniera sempre più potente e prepotente sui muri delle nostre città. Siamo ancora molto lontani dall’aver trovato una sintesi. L’unica cosa che oggi non possiamo fare è ignorare tutto ciò.” - Giuseppe Pizzuto
Grazie alla mostra Street Art Revolution il pubblico avrà l’opportunità di esplorare il vibrante mondo della Street Art, dai suoi umili inizi nelle strade di New York alla sua consacrazione come movimento artistico globale.