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ORARI DI APERTURA
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Artista: Marco Glaviano |
Supporto: Carta |
L'OPERA
La fotografia in bianco e nero del 2006 di Marco Glaviano, Olga Serova (St. Barth) immortala la modella originaria dell’Estonia Olga Serova.
Marco Glaviano, fotografo all’avanguardia per la scelta del digitale, è oggi un punto di riferimento per la fotografia di moda e i suoi scatti restano tra i più apprezzati del settore. Fotografo delle “Supermodels”, nel corso della sua lunga carriera ha lavorato per i più importanti fashion magazine e ha immortalato le modelle più iconiche del momento in seducenti e raffinati scatti, in bianco e nero, ma anche a colori.
La fotografia di Marco Glaviano Olga Serova (St. Barth) è inedita. Grazie alla collaborazione esclusiva in Italia con Deodato Arte, Marco Glaviano ha deciso di pubblicare una selezione di opere dai suoi archivi storici, in esclusiva per il mercato italiano e su richiesta per quello estero.
La fotografia è disponibile nei formati 25x35 cm (edizione limitata di 45), 60x80 cm (edizione limitata di 35) e 100x135 cm (edizione limitata di 12). Ciascun’opera è stampata con la tecnica della stampa Giclée come indicato dall’autentica che viene fornita insieme all’opera ed è firmata e numerata dall’artista.
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Marco Glaviano è nato a Palermo, Sicilia, nel 1942. Studia Architettura all’Università di Palermo e, in questo periodo, inizia a sviluppare il suo interesse per la fotografia.
Negli stessi anni lavora in teatro come set designer e scenografo e entra a far parte di un gruppo jazz, altra sua grande passione. Con loro, durante gli anni Sessanta, partecipa a numerosi Jazz Festival,
dove inizia a scattare le prime fotografie di altri musicisti.
Nel 1967 decide di perseguire la carriera di fotografo e si trasferisce prima a Roma, per un breve periodo, poi a Milano, dove apre lo studio in cui vivrà e lavorerà per 8 anni.
Durante i primi anni ’70 le sue fotografie iniziano ad apparire sulle più importanti riviste di moda Europee, in particolare Vogue Italia. Questa fama crescente lo porta in ultimo a New York, dove si stabilisce nel 1975. Qui firma prima un contratto di esclusività con Vogue America e, tra il 1982 al 1994, con Harper Bazaar.
Marco Glaviano, fotografo ormai rinomato, ha lavorato nell’ambito della moda e del beauty per le più importanti riviste Americane ed Europee. Ad oggi, ha all’attivo più di 500 copertine ed editoriali per le più prestigiose pubblicazioni internazionali. Le sue bellissime fotografie lo hanno portato ad essere considerato uno dei migliori fotografi al mondo nell’industria di moda.
Durante gli anni Ottanta, in collaborazione con John Casablancas, Fondatore di Elite, e Monique Pillard, Presidente di Elite, ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo del fenomeno delle Supermodels. Inoltre, Marco Glaviano Supermodels Paulina Porizkova, Cindy Crawford e Eva Herzigova e l’agenzia Elite lo scelsero come unico fotografo di tutti i loro calendari in costume da bagno
Il Marco Glaviano fotografo che conosciamo non solo ha contribuito a rendere il fenomeno delle supermodel così glam, ma è stato un pioniere anche per quanto riguarda la tecnica fotografica. Il suo precoce interesse verso il digitale lo ha condotto, nel 1982, a pubblicare la prima fotografia digitale in assoluto su Vogue America.
Il famoso fotografo ha collaborato come consulente per Kodak, Fuji, Hasselblad, Phase One, Sinar e Scitex. Con alcune di esse proprio per quanto riguardava lo sviluppo della fotografia digitale.
Nel 1995 progettò e fondò a New York PIER 59 STUDIOS, ancora oggi riconosciuto come uno degli studi di fotografia più importanti al mondo.
Non avendo mai accettato di utilizzare la fotografia per un solo scopo, Marco Glaviano ha fotografato anche alcune delle più importanti campagne pubblicitarie per clienti quali L’oreal, Revlon, Calvin Klein, Valentino, Giorgio Armani, Roberto Cavalli e molti altri. Inoltre, il suo interesse per film e video lo ha portato a dirigere un certo numero di pubblicità televisive e brevi film di musica, moda e bellezza, sia in America che in Europa.
Nel 2001, insieme a Tommy Wirz, apre a Milano MILANOSTUDIO, una vetrina per le nuove frontiere del digitale.
Fino ad oggi, Marco Glaviano ha pubblicato 13 libri con le fotografie delle modelle più famose degli ultimi anni e i suoi altri bellissimi soggetti quali jazz, ritratti e paesaggi. Ha tenuto numerose mostre personali sia in America che in Europa, e i suoi lavori fanno parte di importanti collezioni private in tutto il mondo.
Glaviano ha tre figlie, Barbara, Alessia e Adrianna e un cane, Mr. Bentley. Attualmente lavora tra New York e Milano.
Marco Glaviano è considerato uno dei fotografi più importanti al mondo nel campo della fotografia di moda. E’ cresciuto in una famiglia di artisti: nipote di Gino Severini, influente esponente del futurismo, la sua passione per l’arte è stata precoce. La sua prima fotografia risale infatti a quando aveva 5 anni, quando un altro suo zio, che invece lavorava nel cinema, gli regalò la prima macchina fotografica, Leica.
Laureato in architettura, nel 1967 ha deciso di perseguire la carriera di fotografo. Infatti, nonostante fosse anche musicista in un gruppo jazz, a 26 anni giunse alla conclusione che “l’unico modo per avere una ragazza fosse fare il fotografo, perché non ci riusciva neanche con la musica”. E così l’inizio della sua incredibile carriera.
Dagli anni 70 in poi infatti, le fotografie di Marco Glaviano hanno iniziato ad apparire nelle maggiori testate di moda Europee, a partire da Vogue Italia, per poi arrivare a conquistare anche l’America dal 1975, anno in cui si trasferì a New York, dove strinse contratti di esclusiva prima con American Vogue, e poi con Harper’s Bazaar. È stato amico e collega dei più famosi personaggi del mondo della moda: Giorgio Armani, Valentino, Gianni Versace... Glaviano ha definito le loro esperienze e la loro crescita nel mondo del fashion come “un’avventura di gruppo” in cui hanno iniziato tutti insieme, “gli Italiani in America” che hanno creato la grande moda così apprezzata ancora oggi. Con Armani, per esempio, ha lavorato moltissimo, soprattutto perché condividevano la stessa visione; “forse per lui ho scattato le foto più belle ed importanti”
A New York ha progettato e fondato, nel 1995, PIER 59 STUDIOS, uno degli studi di fotografia più famosi al mondo. La location era quella dei Chelsea Pier, nello specifico il molo in cui sarebbe dovuto attraccare il Titanic; uno spazio di enormi dimensioni e valenza storica. Sebbene non più sede del lavoro di Marco Glaviano, PIER 59 studios è ancora aperto e attivo nel settore di fotografia e moda. Oggi infatti mette a disposizione spazi, attrezzature e specialisti per la realizzazione di shooting fotografici; organizza numerosi eventi ed è considerato uno dei maggiori centri di ritrovo durante le New York Fashion Weeks, sia per sfilate che per forum, feste ed interviste.
Marco Glaviano è stato anche un pioniere della fotografia digitale. Nel 1982 ha pubblicato la prima foto digitale su American Vogue. E, proprio per portare avanti lo sviluppo della fotografia digitale, ha collaborato come consulente per aziende come Fuji, Hasselblad, Phase One, Sinar e Scitex. Diverso invece il caso della sua collaborazione con Kodak: alla proposta di Glaviano di abbandonare la pellicola per favorire il nuovo medium, considerato come “il futuro” della fotografia, il CEO dell’azienda è andato su tutte le furie sostenendo che il digitale non sarebbe mai successo...“E infatti adesso sono falliti. Mi avessero ascoltato...".
Marco Glaviano fotografo di fama mondiale, è conosciuto soprattutto per le sue meravigliose foto di moda, calendari e le innumerevoli collaborazioni con le riviste patinate.
Ha scoperto e fotografato le donne più belle degli anni 80 e 90, le supermodelle più famose. Insieme a John Casablancas, fondatore di Elite, Monique Pillard, presidente di Elite, e Patrick Demachelier ha di fatto creato il fenomeno delle Supermodels, portando in copertina, e alla fama, le donne bellissime che tutt’ora ricordiamo e continuiamo ad ammirare.
Glaviano ne parla come di una creazione a tavolino: decisero di dare più valore alle modelle, che di fatto erano chi faceva vendere il prodotto – e non erano sempre ben pagante-. Il rendere speciali queste donne fu dunque una scelta fatta di proposito che, con il senno di poi, ha creato dei “mostri” e ha portato le supermodel a rimpiazzare anche le dive di Hollywood di quegli anni.
Nell’intervista su Vogue Italia per il lancio del suo libro “50”, condotta con sua figlia Alessia Glaviano, il fotografo ha raccontato come è arrivato a scattare fotografie per le più grandi testate giornalistiche di moda. Quando aveva 25-26 anni dovette andare in Marocco per un servizio fotografico, e un amico e la sua ragazza si offrirono di accompagnarlo.
La ragazza in questione era Eva Malmstrom, già modella e musa di importanti fotografi (come ad esempio Barbieri e Newton). Diventarono una coppia, andarono a vivere insieme a Milano. Qui fu lei a farsi scattare foto e ad iniziare ad introdurre Marco Glaviano fotografo alle riviste di moda per cui lavorava come modella: cosi Glaviano iniziò a lavorare per Vogue Italia. Poi Eva si trasferì a New York e lui la seguì, dando inizio alla sua carriera americana.
Per Marco Glaviano Cindy Crawford è un po' il fiore all’occhiello. Molte sono infatti le fotografie della modella giovanissima, in costume da bagno sulla spiaggia, ma anche i ritratti in primo piano, con le espressioni più svariate. Glaviano l’ha definita, insieme a Paulina Porizkova -entrambe sue scoperte-, una delle modelle con cui preferiva lavorare. Intelligente, piena di idee e di iniziativa quando si trattava di mettere insieme un servizio.
Oltre a Cindy Crawford, sono state scoperte da Marco Glaviano supermodels come Paulina Porizkova, Claudia Shiffer, Eva Herzigova. Anche loro, ritratte nella loro incredibile ed eterna bellezza, sono state le protagoniste delle copertine più belle degli anni 80. Decisero inoltre di scegliere Marco Glaviano come unico fotografo per tutti i loro ricercatissimi calendari in costume da bagno.
A Glaviano piaceva scoprire nuovi talenti, accompagnare le supermodels durante la loro carriera, farle crescere. In quegli anni i fotografi erano importanti e potevano selezionare le modelle per i servizi, e lui ha sempre combattuto per far pubblicare le modelle che gli piacevano. Anzi spesso litigava con i clienti perché voleva fare a modo suo!
Queste fotografie sono dunque tutte immagini nate da collaborazioni vere, basate sulla fiducia tra modella e fotografo, sul rispetto. In un’intervista il fotografo ha raccontato come spesso erano le modelle a chiedere di fare delle foto di nudo, proprio perché si fidavano di chi avevano davanti: un fotografo corretto, che non ha mai fatto girare le fotografie su canali sbagliati. Fiducia che ha portato a rapporti lavorativi pluridecennali.
Eva Herzigova, con la sua bellezza retrò, un po' alla Marilyn Monroe, è stata una delle ultime scoperte di Marco Glaviano, all’inizio degli anni 90. In un’intervista, il fotografo ha parlato della sua scoperta quasi con rammarico. Negli anni 90 infatti il concetto di bellezza, o almeno di quella ricercata nell’ambito della moda, stava cambiando.
Erano gli anni in cui iniziavano ad apparire modelle con una fisicità diversa, quella alla Kate Moss, più esile; una bellezza meno oggettiva e basata più sulla particolarità della persona. Stavano cambiando la moda e la fotografia di moda, che oggi quasi rappresentano un’antitesi di quegli anni così patinati. Infine, stava cambiando il format delle riviste, ormai gestite dagli editor pubblicitari, che iniziavano a concedere meno spazio a fotografi o fotografie di un certo tipo.
Infatti, come già accennato, durante gli anni 80 i fotografi avevano importanza, il che comportava libertà creativa e potere decisionale su set, mentre, a partire dagli anni 90, questo potere è passato nelle mani dei clienti.
Marco Glaviano è stato fotografo durante i “ruggenti” anni 80, l’epoca della bellezza patinata, costruita ma basata comunque su presupposti di bellezza oggettiva. Le donne che ha fotografato rispecchiano un’idea di bellezza puramente estetica ma quasi universale, perché condivisa da tutti. Una bellezza ideale e classica. Nell’intervista su Vogue Italia per il lancio del suo libro “50” Glaviano diceva:
“Per gran parte della mia carriera ho combattuto per ciò che ritenevo fosse bello e non ciò che la gente riteneva bello in quel certo momento. So che se qualcosa è bello, la gente lo guarderà [...] Inoltre, ho notato che, per motivi che non sono mai riuscito a comprendere, la macchina fotografica sembra essere in grado di catturare la bellezza che viene da dentro. Se guardi queste immagini, quelle più interessanti sono quelle che ritraggono persone affascinanti e non solo belle esteticamente. Credo infatti che la macchina fotografica abbia questa strana capacità di ‘catturare’ la bellezza che esiste anche ad un livello differente”
Oggi, sia all’interno del mondo della moda che in tutto il resto, questo concetto di bellezza non esiste più, o comunque non è più perseguito. Le fotografie di queste donne perfette, statuarie non si possono più fare: “Non è che le belle donne non ci siano, ma non fanno le modelle. Forse adesso sono anche più belle di prima. Non sono più accettate nella moda perché le vogliono diverse. Le belle donne fanno altre cose.”
I tempi sono cambiati, e il cambiamento va abbracciato. Sono cambiati i presupposti di partenza: Se infatti Giorgio Armani, amico di Marco Glaviano con cui ha collaborato numerose volte, considera oggi le foto di nudo come una sorta di abuso, quasi una svalutazione della figura femminile, così non era negli anni 80. Le donne di Glaviano sono potenti, sono forti; la fotografia di Marco Glaviano è una glorificazione della donna e della sua bellezza. In un’intervista il fotografo ha menzionato per esempio la sua amicizia con Helmut Newton, anche lui magistrale fotografo di donne e amante del bianco e nero, ma ha sottolineato anche la loro grande differenza riguardo l’approccio verso le donne in fotografia.
Il Marco Glaviano fotografo ed esteta è da ricercare e rintracciare anche nella tecnica fotografica, nell’uso della macchina, nella costruzione dell’immagine. Un rigore estetico che parte da un’idea ma è poi effettivamente realizzato attraverso la tecnica che libera il potenziale espressivo dandogli una forma. Il suo concetto di bello “oggettivo” infatti non ha mai riguardato solo il soggetto dell’immagine-che rimane comunque prerogativa fondamentale per scattare una bella fotografia-, ma l’immagine stessa, a partire dall’idea, che deve essere originale, fino alla realizzazione concreta, alla scelta dell’inquadratura e della luce. In varie interviste ha sostenuto che tutti vediamo le stesse cose, ma la creatività, l’idea e il punto di vista diventano fattori fondamentali per elevare una semplice immagine a “fotografia”. E poche sono le persone che riescono a farlo. E non c’è neanche un particolare che possa decretare cosa è bello e cosa no, non c’è una tecnica, una luce. Ciò che è bello, lo è e basta. Un’immagine che acchiappa lo fa senza bisogno di troppe spiegazioni.
Oltre alla fotografia, un’altra grande passione di Marco Glaviano è sempre stata la musica Jazz, nella sua opinione “la musica più complessa e innovativa di sempre; ed anche la forma d’arte più importante inventata in America”. Aveva 26 anni quando ha iniziato a suonare il vibrafono in un gruppo e a frequentare i Jazz festival. E in questi luoghi ha iniziato a scattare le prime fotografie di altri musicisti. Sempre più spesso anzi, erano proprio i musicisti a chiedere di essere fotografati da lui, un’ulteriore spinta verso l’idea di scegliere la fotografia come carriera futura.
Il mondo del Jazz è una realtà che Glaviano ha continuato a fotografare nel tempo, ritraendo i personaggi più famosi dell’ambiente. John Coltrane, B.B King, Quincy Jones, sono solo alcuni dei nomi i cui volti affollano un libro fotografico molto caro a Marco Glaviano: “Le fotografie del jazz sono per me più importanti di quelle scattate alle top model". Allo stesso tempo però, il fotografo è sempre stato consapevole che, purtroppo, il mercato per un libro del genere è inesistente, soprattutto se paragonato a quelli raffiguranti le supermodels, così come è praticamente nullo il valore della musica jazz al giorno d’oggi. Il libro è stato il frutto della passione e di una soddisfazione personale.
Infatti, i suoi scatti di moda, sebbene più conosciuti, rappresentano solo il 5% della sua produzione. Esistono molte altre versioni oltre a quella del Marco Glaviano fotografo di moda, e sono quelle che lui preferisce. Le foto di moda sono belle e sono quelle che lo hanno reso chi è oggi, ma le fotografie di Marco Glaviano sono anche quelle della sua città con i suoi abitanti, i mercati, i luoghi in cui è cresciuto. Le immagini della natura delle città che ha visitato- esiste un bellissimo libro di sue foto della Costa Smeralda-. I ritratti, del Jazz, ma anche dei collaboratori e dei colleghi. Ha raccontato che una volta, quando la rivista Time ha pubblicato le immagini per il concorso delle 100 foto più belle, tra tutta una serie di immagini fotogiornalistiche di guerre, morte e dolore, l’unico ritratto pubblicato era quello di Withney Houston, ed era suo!
Marco Glaviano, fotografo rinomato di fama mondiale, è stato uno dei grandi del mondo della fotografia e della moda e un pioniere della fotografia digitale.
Esteta della bellezza e della fotografia come mezzo di espressione e forma d’arte, nei suoi scatti ritroviamo tracce della fotografia di Richard Avedon, altro maestro della fotografia e fonte di ispirazione per il nostro fotografo.
Le fotografie di Glaviano sono apparse sulle copertine e negli editoriali delle più importanti riviste al mondo. Ha scattato immagini storiche che hanno fatto parte dei calendari più famosi e richiesti. Ad oggi, può contare più di 500 copertine ed editoriali, ed innumerevoli campagne pubblicitarie per clienti come L’Oreal, Calvin Klein, Valentino e Giorgio Armani.
Per Marco Glaviano Cindy Crawford, Paulina Porizkova, Eva Herzigova e Claudia Shiffer sono state colleghe e muse per scatti meravigliosi. Protagoniste di immagini che ritraggono donne bellissime, forti, fiere, e che ne glorificano le forme e gli spiriti.
La carriera fotografica di Marco Glaviano copre quasi 50 anni e non è ancora finita. A partire dagli anni 70, quando la fotografia di moda emergeva dell’emancipazione sessuale del decennio precedente, attraverso gli edonistici ed esagerati anni 80 e gli anni 90, con l’evoluzione della cultura snapshot e la valorizzazione della bellezza non-convenzionale, fino alla democratizzazione del contemporaneo, dove la bellezza perfetta è affiancata a quella particolare e semplice delle persone comuni.
Glaviano, con la sua fotografia, ha attraversato tutte le rivoluzioni estetiche, sempre guidato da un’unica certezza: la bellezza, quella classica armoniosa presente in tutte le cose: nel corpo di una donna come nella musica, in un paesaggio come in un ritratto. Tuttavia, nonostante le numerose evoluzioni artistiche, sia come esperienze di vita che attraverso le sue immagini, Marco Glaviano rimane il rappresentante del mito Americano degli anni 80: la moda, il lusso, la ricchezza.
Fino ad ora sono stati pubblicati 15 libri che racchiudono il Marco Glaviano Fototgrafo che conosciamo oggi. Essi raccolgono le fotografie delle Supermodelle, i ritratti del Jazz e le fotografie di paesaggi della sua terra natia, Palermo e la Sicilia. Da menzionare il libro fotografico di Marco Glaviano Sirens e quello creato per la retrospettiva “Glaviano 50” tenutasi a Miami nel 2018. Oltre a questa, ha realizzato altre numerose mostre personali sia in America che in Europa. Tra queste ricordiamo quella tenutasi alla Space Gallery di New York e Infine, le sue opere sono presenti in numerose collezioni private in tutto il mondo. Possiamo menzionare quella di Marta Borromeo, Galliani, Gianni Agnelli, Alberto di Monaco e numerosi calciatori, più i numerosissimi collezionisti americani.
Deodato Arte da anni si occupa di arte moderna e contemporanea tra cui appunto Marco Glaviano e le sue bellissime fotografie.
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